Fare il presepe a Natale è una tradizione che si perde nella notte dei tempi ed è una tradizione densa di significato. La parola presepe deriva dal latino praesepium e che significa “mangiatoia, greppia”. Ne troviamo testimonianza nei Vangeli di Luca e Matteo dove si racconta la nascita di Gesù, avvenuta ai tempi di re Erode a Betlemme, proprio all’interno di una mangiatoia.
Non mancano gli effetti speciali delle luci e dei suoni in un circolo temporale che segna l’alternarsi del giorno e della notte e i diversi eventi atmosferici con l’arrivo della cometa.
Il presepe artistico viene inaugurato sabato 16 dicembre al termine della messa delle 18.30 e sarà visitabile negli orari di apertura della chiesa di Lugagnano (nei giorni feriali dalle 9 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.30, la domenica dalle 15.30 alle 17.30) o durante le messe solenni fino al 2 febbraio.
E’ un presepe che richiede tempo ed attenzione per guardarlo e riuscire ad apprezzarne ogni singolo dettaglio ma anche per riempire lo spirito del messaggio di pace e speranza che il Natale porta con sé.
Celebra proprio gli ottocento anni da quel primo presepe la natività riprodotta questo Natale nella chiesa di Lugagnano. Una vera e propria opera d’arte, costruita su una piattaforma di 5×5 metri (nelle foto di Mario Pachera), realizzata dall’incessante lavoro lungo tutto l’anno dei volontariEnea Cacciatori, Leonardo Perazzolo, Giuseppe Sandri e Maurizio Zandonà del Gruppo Presepi, con la collaborazione dei sostenitori Franco Cacciatori, papà di Enea, e Aldo Zandonà, fratello di Maurizio.